Le Migliori 99 Maison Di Champagne 2017-2018

Le Migliori - 2018-2019

Le guide Hachette des vins 2016

TRADITION BRUT : 16/20.

Ris petto al solito è memo estrolevo al naso, presentando dapprima il manto fruttato scuro, poi la buccia d’arancia e la prugna, un po’ di mandorla e nocciola,
il miele d’acacia e une note di cream e il tutto conferma che ci troviamo di fonte a un vino che sfrutta sapientemente il dosaggio alto.
Il soro ha un bell’ingresso che fa uscire la struttura cremosa e fruttata, ben constrasta dalla freschezza e dall’acidità in un’interpretazione riuscita,
dove la facile beva non è mai sinonimo di banalità. Ravioli al burro salvia.

CUVEE EMPREINTE : 16/20.

Si concerde con un po’ di facita, ma poi é un bel cesto di fruttache ci accoglie, dalla susina alla nesposa, dal mirtillo alla pesca gialla,
una lieve deriva esotica con l’ananas, un po’ di resina e una bella vena minerale che regge la struttura. All’assagio il vino è maturo nel frutto,
ma non opulento, ampio e convinto con il caffè e le tostature, ma anche slanciato e fresco grazie alla mineralità e all’acidità che gli regala un bel finale e lo allunga il giusto per renderlo piacevole.  Faraona in crosta.

ORIGINEL BRUT : 18.5/20.

Splendido naso, raffinato e lieve con questo filo di liqurizia, i fiori di campo, il tabacco biondo in un compendio tra radicalità e classicità davvero riuscito, nel quale la parte
marina accresce il senso di contrasto ed equilibrio, tra la dolcezza, l’acidità, il vegetale e la mineralità. Pieno di sfaccetture e profondo, ha un sorco ricco, fresco, di grande impatto, con il ritorno della polpa d’agrume composta alla vegetaità, alla crema di caffè, alla nocciola, elegantissimo, lungo, in un’interpretazione davvero archetipale. Terrina di coda e lingua.

MILLESIME 2006 : 17.5/20.

Naso austero, dritto, deciso, cha all’inizio non si concede, ma poi si apre con note speziate e di erbe amare circondato da un’aurea fumé, ricca e speziata, da un accenno di miele, dalla nocciola, dalla nota salmastra, in una declinazione che si fa di mare d’autunno. Ilsorso fa ritrovare la ricchezza, l’ampeiezza dell’ingresso, i ritorni autunnali di frutta secca e terzialità, la progressione continua, la lunghezza del sorso di un vino che mostra una belle gioventù e un domani ancor più bello. Genovese di pollo.